#Andrea Granchi
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morte del movimento / andrea granchi. 1974
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LAB ROME'24 edition - SELECTED ARTISTS
We are delighted to announce the selected artists of Malamegi Lab Rome'24 - art prize
Andrea Francesco Luigi Granchi - Italy Elena Giani - Italy Enxi Liu - China Fabrizio Pedrali - Italy Gianluigi Antonelli - Italy Iva Pesic - Serbia Marco Montemezzo - Italy Marco Zecchinato - Italy Mauro Pinotti - Italy Michel Cogo - Italy Stephen Johnston - Ireland Yuko Suzuki - Japan
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Il Conservatorio San Niccolò, da lunedì 16 Settembre 2019 alle 18 al 30 Giugno 2020, ospiterà Nel segno di Leonardo, opere dalla Collezione Carlo Palli, a cura di Laura Monaldi e con il patrocinio del Comune di Prato.
I corridoi delle scuole medie e del liceo del Conservatorio San Niccolò ospiteranno Nel segno di Leonardo, opere italiane e internazionali provenienti dalla Collezione Carlo Palli che omaggiano Leonardo Da Vinci a 500 anni dalla sua morte. La mostra raccoglie ed evidenzia non solo il mito di Da Vinci, ma l’eredità culturale a cui continuiamo a guardare: le opere sono di Pistoletto, Yoko Ono, Cy Twombly, Elisa Zadi, Emilio Isgrò e moltissimi altri in un collegamento fra arte contemporanea e rinascimentale per avvicinare i giovani all’arte, partendo proprio dalle mura di una scuola.
Ecco gli artisti in mostra Paolo Albani, Anna Banana, Vittore Baroni, Stefano Benedetti, Mirella Bentivoglio, Carlo Bertocci, Julien Blaine, Alighiero Boetti, Antonio Bueno, Carlo Cantini, Luciano Caruso, Ugo Carrega, Cinzio Cavallarin, Guglielmo Achille Cavellini, Claudio Cerretelli, Giuseppe Chiari, Henri Chopin, Riccardo Cocchi, Fabio De Poli, Gianni Dorigo, Luc Fierens, Giovanni Fontana, Franco Fossi, Fabrizio Garghetti, John Giorno, Andrea Granchi, I Santini Del Prete, Emilio Isgrò, Alison Knowles, Jiří Kolář, Ketty La Rocca, Roberto Malquori, Eugenio Miccini, Miradario, Charlotte Moorman, Giorgio Olivieri, Yoko Ono, Luciano Ori, Orlan, Nam June Paik, Virginia Panichi, Ben Patterson, Mario Persico, Lamberto Pignotti, Michelangelo Pistoletto, Sandro Poli, Giampiero Poggiali Berlinghieri, Philip Ridley, Gianni Ruffi, Sarenco, Serge III, Stelarc, Toxic, Karel Trinkewitz, Cy Twombly, Emmett Williams, Elisa Zadi Lorella Zappalorti.
https://www.pratosfera.com/2019/09/11/nel-segno-di-leonardo-al-conservatorio-san-niccolo/?fbclid=IwAR37XFPPVhDv23EK7b38D7r3MtMMdDQCVCAwQ6g9hU64H6LJo94NncV8yuU
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Andrea Grenchi, protagonista assoluto del Cinema d’Artista Italiano
Andrea Grenchi, protagonista assoluto del Cinema d’Artista Italiano
Andrea Granchi, artista, film-maker, curatore e docente, nasce a Firenze nel 1947. Si diploma all’Accademia di Belle Arti nel 1969, vince il Premio del Comune di Firenze per giovani artisti nel 1966 e il Premio Stibbert per la pittura nel 1971. E’ riconosciuto come uno dei protagonisti del Cinema d’Artista italiano, ambito nel quale ha realizzato numerosi lavori “..tra i più lucidi, ironici,…

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MADE4ART di Milano è lieto di presentare uno speciale progetto artistico dedicato al rapporto tra la luce e il colore con opere realizzate dagli artisti Eugenio Alazio, Elena Bellaviti, Marina Carboni, Andrea Granchi, Luigi Mapelli, Susi Zucchi. https://arte-in-mostra.blogspot.com/2020/02/light-and-colours-made4art.html
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Where would you fancy to live 1,2,3,4? . Credits: Andrea F. L. Granchi, Italian painter . 👉 Follow @artmajeur for more posts . 👉 Original art and prints available on Artmajeur.com . #fineartpainting #art #arte #modernpainting #design #luxury #luxurydesign #fashionista #photooftheday #lifestyle #masterpiece #architecture #christmasgift #xmas #decoration #artdesign #visualart #designartist #artsy#paintingoftheday #artoftheday #photooftheday #instaart #instaartist #artgallery #artcollection #artmajeur https://www.instagram.com/p/B4mUQ1UCJrK/?igshid=1cen9x7akwtk7
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I 10 libri di poesia più belli del Ventennio: il canone è questo! (Lo dico io, con la cerbottana in bocca). Da Francesca Serragnoli ad Alessandro Ceni, da Isacco Turina ad Andrea Temporelli
Ritorno su Andrea Cortellessa. Su “Tuttolibri” de “La Stampa” il critico letterario ha allineato i libri più belli degli ultimi vent’anni, sotto il logo “Del XXI secolo il canone è questo”. Ha fatto bene. Nell’epoca dell’obliqua ubiquità, dove si stampa di tutto ma è letteralmente impossibile leggere tutto quello che passa per il cortile editoriale, bisogna fare delle scelte. Opinabili per forza di cose: uno che sceglie obbliga un altro a prendere posizione. O a scegliere altro. Cortellessa si concentra sui romanzi italiani, è un intellettuale autentico, io sono un trickster, per cui posso permettermi di vergare la lista dei 10 libri italiani di poesia più importanti del Ventennio. Due cose, superficialmente, mi sorprendono. Primo: l’Italia è, letteralmente, terra di poeti. La poesia, intendo, porta avanti la fiamma del linguaggio, piantando la torcia in un futuro a venire – che forse non avverrà mai. Il romanzo mi pare stia sul ciglio della cronaca e delle buone intenzioni, di solito si esaurisce presto – fatta salva l’avventatezza linguistica di alcuni, pochissimi. Secondo: quando si parla di poesia contemporanea il balbettio sfinisce, è un’orda di pettegolezzi. Di norma, il problema si risolve impilando una vasta lista di autori, più o meno autorevoli, la poesia è vacca dalle poppe abbienti. Insomma, non si sceglie. Così, ad esempio, il saggio di Alberto Bertoni, “Poesia italiana dal Novecento a oggi” (Marietti, 2019), si riduce a un registro di lirici nuovi; quando il prof s’impegna a fare “Lezioni di poesia”, si concentra sui soliti noti (nel caso specifico: Giovanni Giudici, Emilio Rentocchini, Valerio Magrelli). Bertoni ha ragione: nella notte in cui le vacche sono nere, più che sondare le ombre (snidate nel nome&cognome) meglio affidarsi all’usato sicuro. Ma io, ripeto, non sono un critico, sono uno con la cerbottana nella cinghia, per cui oso la scelta. Mi doto di una sola regola: scegliere libri che costituiscano, nell’ultimo ventennio, l’esplosione di un autore e non il riassunto della sua pur luminosa parabola (esempio: Milo De Angelis e Valerio Magrelli, per dire, sono poeti che hanno già espresso il loro talento ben prima del nuovo millennio). Intanto, i primi 10 libri a mio giudizio necessari. (d.b.)
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Maria Grazia Calandrone, La scimmia randagia (2003)
Epica e politica, assoluta e senza assoluzione, teatrale e combattiva, offesa e inoffensiva, la poesia della Calandrone nasce per essere detta, è dettato che si fa atto. Ne filai gli esordi, ricordo, all’inizio del millennio, che restano ancora statuari. “E la parte arcaica del cervello intravede/ nuvole in cielo cattive e poi copre il tuo volto nel crematorio bianco.// File di pioppi nel silenzio atomico. Della disadorna anemica delle erbe/ sale il Te Deum, la lode”.
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Pierluigi Cappello, Assetto di volo (2006)
La poesia è così: affare per pochi, misura della solitudine. Eppure, è rito che va spartito, condiviso. Cosa simile al pane. A questo mi manda la poesia di Cappello, allo stesso tempo iliadica, epica, e nuda. “Ci vuole un’estate piena e un padre calmo,/ un dio non assiso in mezzo agli sconfitti/ ma così in tutta bellezza lo posso immaginare/ come un bambino alle prime pedalate”.
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Simone Cattaneo, Peace & Love (2012)
Tra Martin Scorsese e Machiavelli, tra lo sketch periferico, da sottosuolo, alla rivelazione meridiana, che incatena alla nostra inadempienza al vivere. Ne amo, pure, quelle pozze di intrepida dolcezza. “Quella forza che tramuta/ il giorno in sera/ e la sera in giorno,/ proprio quella forza/ vorrei scheggiare/ così che trascini anche me/ in quel nulla, in quell’umore/ dove nuda si libra/ la gemma del tuo dolore”.
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Alessandro Ceni, Mattoni per l’altare del fuoco (2002)
Libro visionario, orfico, selvatico, boschivo, anomalo, di ricerca linguistica e sciamanica. Va sussurrato con la dedizione dell’inno dato in pasto alle foglie. “Sia la nostra morte/ al suo occhio teso di passero/ grande di rami e di viluppi/ né mai distolga il passo una volta compiuto”. Poesia che va sorbita, servita.
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Federico Italiano, L’invasione dei granchi giganti (2010)
Poesia complessa, colta, ironica, letteraria, scanzonata, vertiginosa, europea. Alcuni poemetti di questa raccolta (“Il tradimento dei rospi”; “La nuova età gregaria o l’invasione delle locuste”; “Schiller”; “I Mirmidoni”) dovrebbero essere delle acquisizioni ‘scientifiche’, date, della letteratura italiana recente. Ritaglio da “Discorso di un giovane alla sua prescelta”, ambientato “In una tenda a oriente del Volga, 3500 a.C. circa”: “Coltiveremo la terra estirpata al bosco,/ il fuoco la renderà albume,/ e tu ingrasserai come conviene,/ avremo tempo per le arnie/ e per la contemplazione dei temporali. Non temere”.
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Gian Ruggero Manzoni, Scritture scelte (2006)
Il talento di GRM esplode nell’ultimo ventennio, sia nel campo del romanzo (“Il Morbo”, 2002; “Acufeni”, 2014) che in quello poetico (“Tutto il calore del mondo”, con opere di Mimmo Paladino, è del 2013). Poesia di lotta e di sapienza, quella di GRM (“Più la vita è randagia più/ il senso vero che l’abita è/ sedentario”), che percorre gli assoluti con nitore apodittico, da vergare sugli stipiti delle porte. Vale, di questo libro antologico, la scelta di farsi fuori da tutti: stampato per le Edizioni del Bradipo, introvabile, per pochi accoliti. La poesia di GRM va stanata, va scelta, prediletta, al di là di ogni magagna editoriale.
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Alessandro Rivali, La caduta di Bisanzio (2010)
Scrittura distillata dal fuoco, dove tutto – presente, passato, avvenire – è uno, significativo, con tensione di icona. L’epica gratificata da una gioia per la parola esatta, sfocia in un progetto che Rivali lavora da anni, “La terra di Caino”. “La sella di pietra è un veliero/ che contempla la rosa dei mari.// Nelle terre alte dei sette laghi/ l’acqua ristora la sete di Dio”.
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Francesca Serragnoli, Il fianco dove appoggiare un figlio (2011)
Esplosione in cristallo, la poesia ha trame che ti bucano gli occhi – e cosa puoi fare se confondi il lamento con la legge? Rigore e visione si equilibrano nella poesia di Francesca Serragnoli, tra i grandi poeti del tempo presente. “Ti raccolgo con le mie braccia bucate/ regina di paglia sento/ irrigidirsi l’osso del passero/ prima del volo/ e la fiamma agitarsi/ e ballare”
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Andrea Temporelli, Terramadre (2012)
Il poema che ricapitola ogni amare fino al punto che precisa la rinuncia. L’atto di nascita specifica il precipizio: adorare l’uomo, per estinguerlo. Leggete qui, che grandezza: “Non c’è più tempo e non c’è solitudine:/ se la fine certifica l’amore/ fermo il respiro adesso nel poema:/ adamantino chiodo dentro il vuoto/ per darti appiglio, figlio, almeno un poco./ Qui poggia il piede per la capriola/ con cui mi onorerai dimenticandomi.// Noi viviamo definitivamente”.
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Isacco Turina, I destini minori (2017)
Scrittura incisa nel quarzo, che disorienta con inesorabile lucidità, praticata da un autore che si nasconde. L’esito è un libro memorabile. “La mano del bambino stacca i camion/ dalla strada e li solleva nel volo./ Le cose che ora chiami vere/ avranno la misura di un giocattolo”.
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La mostra di Andrea Granchi ‘Viaggi immobili‘ a Ferrara
La mostra di Andrea Granchi ‘Viaggi immobili‘ a Ferrara
L’artista fiorentino Andrea Granchi è in mostra a Ferrara, alla Galleria del Carbone. “…Come molti grandi artisti contemporanei, Andrea sa essere anche antico e atemporale nella sua visione “trasfigurativa” contemporanea: dalla pittura al cinema d’artista, dal disegno all’artefatto tridimensionale, dall’affresco al libro d’arte . La sua è un’arte dell’attraversamento dei confini, tra reale e…
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IL PUGNO CHIUSO DI DIO-Ludovico conosce Agostino- (n.b.: il sito www.sergiopietracaprina.it è stato cancellato dall'autore) rappresentazioni nel 2000-2003 Commedia storica musicale- Livorno nel 1496 - Liberamente tratto dall'aneddoto del Villano- Opera ideata, scritta, prodotta e messa in scena da Sergio Pietra Caprina- Musiche di Carlo Bosco - Edizione di Chiara Cavalli- Luci e fonica di Alessandro Fava- Tecnico in sala Federico Innocenti e Simone Palmeri-Trucco di Gisella Paumgharden- Interpreti Claudio Monteleone, Massimo Cantini, Fabrizio Mazzariol, Andrea Gambuzza, Carlo Chegai, Luciano Bellandi, Francesca Chiapponi, Fabio Granchi, Alex Luchchesi, Erika Pollini, Sonia del Cistia, Manuela Ciolli, Mila Bertani, Luna di Francesco, Massimo Iovino, Linda e Michela Pietra Caprina, Lucio Vannucchi, Alessio Braccini
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Andrea Granchi
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AUS DAY 6
Il Giorno 6 riepilogo avvistamenti: Canguri: 0 Squali: 0 Ragni mortali: 0 Serpenti mortali: 0 Rospi velenosi: 2 Delfini: 2 Pappagalli: infiniti… (uno mi si stava fiondando sulla testa) Tacchini selvatici: innumerevoli Altre specie: gechi, ragni giganti, granchi, gabbiani, cani… non numerabili.
In ogni caso il giorno 6 lo dedicai interamente alla ricerca della casa, del lavoro e di un mezzo di trasporto valido… ma come tutti sanno questo richiede tempo e fatica; mettici pure il caldo… a fine giornata io ed Andrea, esausti, decidemmo di concederci nella zona industriale della città una burrata ed una pizza home made 100% italiana. Ci trovammo così sotto un portico, alle spalle del caseificio dove questo gruppo di italiani aveva creato il proprio business australiano, a fare una fila enorme per trangugiare con tutta la comunità italiana del luogo le specialità nostrane in versione Oz… sorvolando sul colore giallognolo del formaggio in generale, credo proprio che possa definirsi un buon compromesso a migliaia e migliaia di chilometri di distanza dal paese nativo. Naturalmente la stanchezza non tardó ad arrivare quindi io e l’amico mio decidemmo di tornare verso casa e di perderci tra la natura per degli scatti a lunga esposizione alle costellazioni prima di fiondarci sui nostri comodi materassi… e così fu!…
Day 6 7.30 am 18/01/2017
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Andrea Granchi (Italian, b.1947), La fuga, 1967. Tempera on canvas
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